mercoledì 25 febbraio 2015

Una nuova economia con al centro la persona e non il denaro


Proposta di legge sui diritti della “Terra Madre” e la fine del PIL.

Il PIL è un indicatore anacronistico e completamente fuori dai tempi.
E' un indicatore sbagliato che ci fa vedere una realtà che non esiste.
Ho scritto un precedente articolo intitolato “viviamo in un matrix” e il PIL ci fa esattamente vivere così.
Ci fa vedere una realtà che non esiste.
Il terremoto del 2009 in Emilia Romagna (la nostra carissima regione) ha fatto aumentare il PIL, perché il PIL tiene conto solo di quello che si costruisce e non di quello che si distrugge.
Per assurdo, in Emilia Romagna durante il terremoto, il PIL aumenta perché si ricostruisce quello che il terremoto ha distrutto, ma non si tiene conto di ciò che è stato distrutto.
Che indicatore è ? E' un indicatore a misura di banchieri e speculatori ma non a misura delle persone.
Robert Kennedy nel 1968 diceva che Il PIL non misura la bellezza della letteratura, della poesia, delle persone, della natura.
Il PIL non misura se i nostri figli hanno una buona educazione o una buona istruzione. 
Il PIL non misura se le famiglie sono felici e conducono una vita dignitosa.
La crisi dei nostri giorni deriva esattamente da questo.
La ricchezza non viene distribuita su tutte le classi sociali ma viene “accentrata” solo a vantaggio dei più ricchi.
E chi sono i più ricchi? Quelli che appartengono al mondo delle banche e della finanza che “trasferisce” denaro senza produrre ricchezza.
Gli imprenditori che producono ricchezza sono i più penalizzati e si stanno impoverendo ogni giorno di più.
Viene quindi a mancare la cosiddetta “middle class”, quella che il burattino Obama aveva al centro del suo programma politico falso quando è stato eletto presidente degli Stati Uniti (ci aveva addirittura fatto un sito web).
Gli economisti “comprati” dai grandi poteri transnazionali, ci continuano a proporre nuove ricette completamente inutili perché fuori dagli schemi del benessere della popolazione ma solo a vantaggio delle grandi oligarchie finanziarie/criminali.
Dal dopoguerra fino all'entrata dell'Italia nell'Euro (1/1/2002) I poteri erano equilibrati e avevamo la finanza che viveva “al servizio” dell'economia. Praticamente la finanza era una parte della economia e serviva come “leva” a chi voleva perseguire delle politiche di sviluppo.
Quindi, in un certo senso, la finanza aveva un fine “quasi nobile” e cioè era al servizio della economia reale.
Quindi, come abbiamo visto, avevamo la finanza al servizio della economia.
L'economia produce ricchezza e benessere. Tutti i processi commerciali e industriali implicano impiego di manodopera e la lavorazione e la trasformazione di materie. Quindi viene prodotto “valore aggiunto” e “distribuita ricchezza”.
La finanza non produce ricchezza ma sposta solo denaro. Il denaro non produce altro denaro mentre la materia, se lavorata, produce e distribuisce ricchezza.
Io amo dire che la economia produce e distribuisce ricchezza, mentre la finanza sposta ricchezza. E questa ricchezza viene spostata sempre nella direzione opposta delle persone deboli.
La crisi che stiamo vivendo, no è una crisi come quella del dopo seconda guerra mondiale dove la gente non aveva da mangiare.
Quella di oggi, invece è una crisi di sovrapproduzione e distribuzione.
Qualsiasi bene chiediamo viene prodotto in grandissima quantità in qualsiasi parte del mondo.
Il business su cui basare una comunità non deve essere il PIL misurato con la quantità delle colate selvagge di cemento, ma dovrebbe essere il business che deriva dalla cura e dalla salvaguardia del nostro territorio e del nostro paesaggio.
In questo modo è possibile creare tanto benessere per tante persone che svolgono le loro attività sul territorio.
Possiamo lavorare un sacco di anni solo per ristrutturare quel paesaggio che abbiamo rovinato nei decenni precedenti dove si pensava a fare aumentare il pil con tonnellate di cemento.
Non è possibile risolvere una crisi con le stesse ricette che la hanno provocata, ma se la vogliamo risolvere dobbiamo avere un approccio innovativo che sia adatto all'era di internet e non all'era del fax che continua ad esistere ma solo per cercare di favorire qualche troglodita che si rifiuta di fare e ricevere una email.
In Italia ora comanda una gerontocrazia di trogloditi che non sanno nemmeno fare un invio su un computer.
Come possono vedere uno stato 30 anni avanti gente che ne ha 80 o 90?
L'Italia ha il paesaggio più bello del mondo.
In tutto il mondo, con scelte scellerate fatte da politici ignoranti e corrotti, si continua a fare sviluppo con cemento, outlet, centri commerciali e soprattutto fabbriche di armi.
L'occidente produce PIL con le fabbriche di armi e quindi si deve trovare per forza un nemico da combattere. Il nemico se non esiste viene inventato. Da Bin Laden, a Saddam Hussein, a Bashar Al Assad. Se il nemico non esiste l'Occidente Filo-Americano se lo costruisce.
Cos'è la sfida della buona politica dell'occidente? Un nuovo modello di sviluppo non più basato sul pil ma basato su quello che io chiamo “indicatore della felicità” delle persone.
Questo dovrebbe guardare una società moderna : la felicità delle persone e non il PIL.
E' inutile continuino a prenderci per i fondelli parlandoci di produttività. Le macchine sostituiranno sempre di più gli uomini e di posti di lavoro ce ne saranno sempre meno. Noi abbiamo un patrimonio incredibile che è il nostro paesaggio e la nostra cultura.
Questo paesaggio è unico e un cinese non riuscirà mai a farlo per un costo inferiore.
Il paesaggio e la terra sono il nostro patrimonio e dovremmo partire dalla tutela e dalla salvaguardia di essi per costruire una economia sostenibile.
Vediamo come un paese che una volta era un paese del terzo mondo (ora lo stiamo diventando noi e se non cambiamo approccio alla economia lo diventeremo molto presto) sta cercando di andare avanti usando un approccio diverso e valorizzando il proprio territorio e paesaggio.
Questo paese è la Bolivia e la legge si chiama “Legge di Terra Madre”.
Tale legge vede la Bolivia pilota di un nuovo modello sociale ed economico fondato sulla tutela e il rispetto per la natura.
L'obiettivo della Bolivia è quello di diventare il primo paese al mondo a dare alla natura dei diritti legali completi nel tentativo di fermare i cambiamenti climatici e lo sfruttamento del suolo, e per migliorare la qualità della vita per il popolo.
Il progetto è stato sviluppato dai gruppi sociali di base con la partecipazione di tutta la popolazione e approvato dai politici.
La “Legge di Terra Madre” riconosce i diritti di tutti gli esseri viventi, dando al mondo naturale pari dignità degli esseri umani.
Una volta pienamente approvato, la legislazione fornirà alla Terra diritto di:

  • vita e rigenerazione;
  • la biodiversità e la libertà da modificazioni genetiche (gli OGM li lasciamo alla Monsanto negli Stati Uniti);
  • acqua pura;
  • aria pulita;
  • sistemi naturalmente equilibrati;
  • ristrutturazione degli effetti delle attività umane;

La normativa si basa su principi più ampi di vivere in armonia con la Terra e sulla priorità del "bene collettivo".
Il cuore di tutto è la comprensione che la Terra è sacra e nasce dalla visione del mondo andino che vede la “Terra Madre” come un essere vivente.
L'Atto iniziale della legge che definisce i diritti - che è stata approvata dal Congresso nazionale della Bolivia nel dicembre 2010 e apre la strada per la normativa completa - definisce la Madre Terra come una "comunità inscindibile dinamica di tutti i sistemi viventi e di tutti gli organismi viventi, interconnessi, interdipendenti e complementari, che condividono un destino comune. "

Il governo della Bolivia sarà legalmente vincolato a dare priorità al benessere dei suoi cittadini e il mondo naturale attraverso lo sviluppo di politiche che promuovono la sostenibilità e il controllo del settore.

L'economia deve operare entro i limiti della natura e l'obiettivo del sistema paese è quello di lavorare per l'energia e la sovranità alimentare.

Vanno sviluppate le tecnologie relative all'energia rinnovabile va aumentata la efficienza energetica.

Prevenire il cambiamento climatico è un obiettivo fondamentale della legge, che deve proteggere la vita e l'ambiente per le generazioni future.

Il governo chiede che i paesi ricchi aiutino la Bolivia ad adattarsi agli effetti del cambiamento climatico in riconoscimento del debito ambientale che devono per le loro elevate emissioni di carbonio.

Bolivia è paese "Particolarmente vulnerabile per gli effetti dei cambiamenti climatici", secondo un rapporto di Oxfam nel 2009, con l'aumento della siccità, scioglimento dei ghiacciai e inondazioni.

Sulla scena internazionale, il governo avrà un obbligo legale di promuovere la diffusione dei diritti per la Terra Madre.

Dovrà sostenere la pace e l'eliminazione di tutte le armi biologiche, nucleari e chimiche e, a seguito di un cambiamento nella costituzione della Bolivia nel 2009, la legge è parte di una revisione completa del sistema giuridico.

Esso rappresenta un allontanamento dal modello di sviluppo occidentale ad una visione più olistica, basata sul concetto indigeno di “Vivir Bien” (vivere bene).

La proposta di legge afferma: "Vivere Bene” significa adottare forme di consumo, di comportamento e una condotta di vita non degradanti per la natura.

Si richiede un rapporto etico e spirituale con la vita.

La legge del “Vivere Bene” propone come obiettivo la vita e della felicità collettiva.

Il Patto di Unità, un gruppo che rappresenta cinque movimenti sociali boliviani, ha preparato il progetto di legge.

Tali gruppi rappresentano oltre 3 milioni di persone e tutti i gruppi indigeni del paese, la maggioranza dei quali sono piccoli contadini.

Il disegno di legge protegge i loro mezzi di sussistenza e le culture diverse dagli impatti dell'industria.
Undarico Pinto, uno dei leader del movimento sociale “Confederación Sindical Única de Trabajadores Campesinos de Bolivia”, ha detto:
"Si dovrà rendere l'industria più trasparente e collaborare perché fornisca prodotti migliori.
Ciò consentirà di regolamentare l'industria a livello nazionale, regionale e locale. "Ciò significa un cambiamento fondamentale nello sfruttamento della natura e significa affermare che la Madre Terra, è sacra, fertile e la fonte di vita che alimenta e si prende cura di tutti gli esseri viventi nel suo grembo.
La terra è in permanente equilibrio, armonia e comunicazione con il cosmo.

Viene istituito un “Ministero di Terra Madre” per promuovere i nuovi diritti e assicurare che siano rispettati.
L'economia boliviana attualmente dipende per oltre un terzo dalle esportazioni di risorse naturali e quindi dovrà cominciare gradualmente tale processo e ristrutturare tutte le attività in funzione di questo, ma la cosa importante è che si sia cambiato radicalmente approccio alla base economica del paese.
Noi non possiamo fare lo stesso? Cosa ci manca? Ci mancano i politici con la cultura e la capacità di andare contro alle oligarchie che stanno ammazzando il nostro paese. Dobbiamo mandare a casa pacificamente (con qualche piccolo calcetto nel culo) i vecchi ladri e i giovani ignoranti che hanno ammazzato e stanno ammazzando il nostro meraviglioso paese.

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