sabato 21 febbraio 2015

La Politica Italiana dov'è?

Di Olindo Cervi

Stavo cercando l'intervista di Beppe Grillo alla TV Spagnola e tra le proposte che fa YOUTUBE, me ne è capitata una di una lunga intervista a Rafael Correa, presidente dell'Ecuador. Me la sono andata a guardare e ho pensato alla nostra premiata e amata classe politica renzoberlusconiana.
Rafael Correa è un POPULISTA (nome molto in voga presso i nostri politici) che al suo paese si è permesso di mettere in riga e prendere letteralmente a calci nel culo il Fondo Monetario, la Banca Mondiale e tutti gli speculatori della finanza internazionale in nome del benessere del popolo e del principio economico di redistribuzione della ricchezza.
In questa intervista, Rafel Correa ha detto che risolvere la crisi non è un 
PROBLEMA TECNICO
ma un
PROBLEMA POLITICO
Se portiamo il problema in Italia capiamo che ci manca una cosa : IL POLITICO. 
Al suo posto abbiamo una sequela di buffoni al soldo della finanza internazionale che Correa ha preso a calci nel culo.
Tali enti non hanno fatto nulla di strano, Fanno i loro affari senza guardare in faccia nessuno e passando su tutto e tutti senza nessuna distinzione di classe, razza,cultura e qualsiasi altra cosa. La loro legge è fare profitti a tutti i costi. 
Chi dovrebbe impedire questo ? 
LA POLITICA
E Il Presidente Correa nel suo paese ha fatto esattamente questo.
Vediamo da noi chi dovrebbe e doveva farlo.
La nostra classe polica, per ignoranza abissale, ha ormai segato il ramo sul quale sta seduta.
I sondaggi li danno in caduta verticale con il PD che perde consensi a rotta di collo nei sondaggi veri (non in quelli pubblicati dai TG al loro soldo).
Ma per loro questo dato è inconcepibile. Perché ? Molto semplice : non lo capiscono. 
Si, è proprio così. 
Sono talmente ottusi, ignoranti e chiusi nel loro mondo che non lo capiscono.
Stanno assistendo inermi al loro disfacimento.
Viene normale porsi una domanda. Perché la gente non reagisce a questo sfacelo?
Un ventennio di governo del nano puttaniere, ha creato un popolo di stonati che sognano di fare i puttanieri o i proprietari di una squadra di calcio esattamente come lui. Quindi si è creato un paese assopito a sua misura con un popolo addormentato. 
Adesso vorrebbero che le persone fossero sveglie e piene di idee. Ma dalla loro parte non trovano più niente di questo. Trovano soltanto IL NULLA.
E il NULLA, con la sua alta intelligenza e indipendenza intellettuale da chi si fa rappresentare? Naturalmente dal RE DEL NULLA Matteo Renzi.
Quindi sono rimasti senza idee e soluzioni. Non sanno cosa fare.
Renzi e il suo entourage mentono sapendo di mentire e sperano che la buriana passi
Faranno viaggiare la fantasia ma non funziona più.
I sondaggi sono completamente negativi e i poteri forti che sostengono i politici incapaci lo sanno. 
Ormai i nostri politici non sono più in grado di garantire la tenuta del paese
Gli indici  parlano: Forza Italia va a picco, il PD quasi mentre crescono il Movimento 5 Stelle e l'astensione.
Gli astenuti sono nella stragrande maggioranza ex elettori schifati da PD e PDL. Non credono neppure a una parola di quanto viene loro detto ogni santo giorno sui quotidiani, nei talk show, nei manifesti elettorali. Solo in Piemonte e in Lombardia, Forza Italia perde il 20% del suo elettorato e il PD ne perde il 10%.
Chi gestisce il potere, proprio perchè auto-riflettente, non ha la possibilità di comprendere ciò che accade nella realtà. Sono circondati da un personale ottuso e compiacente, al quale viene richiesta soltanto deferenza servile, in cambio di prebende e privilegi. Quindi, non sono in grado di avere una lettura delle cose aderente alla situazione reale perchè nessuno glie lo spiega per bene. Se ne accorgono soltanto dopo, quando ormai è troppo tardi.
L'ultima trovata di Berlusconi-PD-Scelta Civica va al di là di qualunque commento, ed è la seguente: nel decreto sul lavoro presentato dal governo c'è un emendamento firmato di persona da Berlusconi, evento che lui ha fortemente voluto per dare un segnale al paese che dovrebbe essere di grande impatto, ovvero dimostrare che nonostante sia decaduto come senatore, sia un pregiudicato a tutti gli effetti e sia stato definito "legalmente inabile all'esercizio dei pubblici uffici in ogni sua forma" lui scrive le leggi perchè fa quello che gli pare. Questo fondamentale e osceno dettaglio, va da sè, non è stato propagandato dal PD, ma la notizia è circolata, provocando delle forti reazioni anche da parte di persone estremamente moderate.
Questo specifico particolare non è piaciuto a chi deve investire in Italia, non è piaciuto ai membri che contano nelle commissioni importanti del parlamento europeo, perchè identificano la Repubblica Italiana come una nazione in cui la legalità è stata formalmente cancellata e l'esercizio del Diritto soppresso. Ascoltare alcuni commento in giro per il mondo, oggi, è stato davvero triste.
Le persone ciniche e indifferenti che se ne fregano, seguiteranno a fregarsene.
Ma la parte sana della nazione si è ormai svegliata e comincia perfino a ragionare.
L'ultima statistica dell'Istat dice che sempre più italiani si vanno a informare in rete e non nei talk show televisivi.
La buona notizia è che li guardano sempre meno persone. Non se ne può più.
Per esempio, Conchita de Gregorio aveva lanciato un suo nuovo talk show che ha retto soltanto tre puntate. 
Il potere non capisce come mai.
Sembra che una parte degli italiani stiano migliorando, sembra si siano stufati.
Ci hanno messo un po' troppo a capirlo, ma meglio tardi che mai.
E' penoso (lo dico come italiano) essere testimoni della difesa ad oltranza fatta nei talk show condotti da giornalisti schiavi al loro soldo.
Gli indici statistici dei sondaggi sono impietosi perchè sono impietose le cifre vere sull'Italia rilasciate dagli uffici dell'Unione Europea: l'Italia è l'unica nazione dei 27 paesi che andrà indietro, l'unica in cui la disoccupazione aumenterà, l'istruzione e la cultura decresceranno, l'unico paese dell'Unione in cui l'innovazione tecnologica e la ricerca scientifica non vengono neppure contemplate in sede d'esame; l'unica nazione in cui diminuisce la spesa per i beni culturali e per la diffusione dell'istruzione; ed è chiaro a tutti che dei 120 miliardi di euro di debito nei confronti delle piccole e medie aziende, la Pubblica Amministrazione non verserà un bel nulla. Monti ne aveva stanziati 40, di miliardi di euro "da devolvere subito con effetto immediato" (marzo 2013): non è partito neppure un euro; Letta ne aveva stanziati "25 subito e 25 alla fine di settembre 2013 per chiudere il saldo entro la prima metà del 2014" (maggio 2013): non è partito neppure un euro. Renzi ha annunciato al paese che "intanto cominciamo da oggi a pagare i debiti alle aziende, perchè i 25 miliardi precedentemente stanziati da Letta sono già in viaggio da questa mattina" (2 Marzo 2014). Non è mai partito neppure un euro.
Non soltanto manca la volontà politica.
Ma non ci sono, al governo, le persone atte e adatte per impostare una qualsivoglia manovra.
Questa non è una crisi.
E' l'inizio dello sfaldamento definitivo di un sistema basato sulla corruttela, sulla manipolazione, sulla esaltazione del privilegio garantito a pochi dai partiti-aziende, che sta implodendo sotto gli occhi di tutti.
Se ne accorgerebbe anche un bambino.
Ma la Storia ci insegna che i detentori corrotti di un potere corrotto sono sempre gli ultimi ad accorgersi quando la mura del Palazzo cominciano a sbriciolarsi sulle loro teste.
Pensano sempre di poterla far franca.
Poi, si arriva a un punto di non ritorno e quel sistema salta.
E' accaduto allo scià Pahlevi in Iran, a Menem in Argentina, a Craxi e Andreotti, a Mussolini, a Nixon. Capiterà anche a questi signori che speriamo ci governino ancora per poco.
Indignarsi o scandalizzarsi per ciò che fanno ormai è inutile.
Basta avere un po' di pazienza e aspettare il motore della sega che gira a vuoto. 
Vuol dire che hanno finito di tagliare il loro ramo e stanno cadendo a picco.

Un paese in cui i governanti nascondono ai propri cittadini che fanno redigere le leggi a un delinquente pregiudicato è un paese destinato alla sua distruzione o a un poderoso e rigoglioso ribaltamento dello status quo.
Nel dialetto emiliano si dice "sperom" ("speriamo" per chi non lo sapesse tradurre).

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