sabato 22 aprile 2023

Le perenni emergenza e recessione

Viviamo una recessione pazzesca, assurda, senza nessun significato.
Alle scorse elezioni, si è creata una nuova coalizione di governo su cui alcuni allocchi riponevano tutte le loro speranze perché cambiasse qualcosa in questo paese ingessato dalle regole europee.
Poi abbiamo assistito alle giravolte Europeiste dei partiti di governo.
Ma vediamo questa assurda crisi
I media stanno facendo un gran clamore su questa recessione, ma è una tendenza che va avanti ormai da molto tempo e che si sarebbe verificata a prescindere da quale Partito avesse vinto le elezioni e da chi fosse al governo.
In poche parole, il grande problema è che la politica non conta più nulla e sicuramente i nostri politici oggi non hanno lo spessore di cultura e competenza per farsi valere.
Abbiamo al potere una banda di burattini teleguidati dai loro padroni.
La recessione è esplosa con il Covid, ma viene da molto da lontano.
La crisi è partita con il Trattato di Maastricht e la sua adesione alla moneta unica, ma è letteralmente esplosa con i governi Monti e successivi.
Prima di Monti, il facile accesso al credito ha fatto credere all'Italiota medio di essere ancora ricco.
L'italiota, essendo italiota ed analfabeta funzionale non si è accorto che era ricco di debiti.
Quando sei ricco a debito, per diventare povero, basta che una banca chiuda il rubinetto e lo segnali in centrale rischi.
Per restare all'interno degli assurdi parametri europei stabiliti dal trattato di Maastricht sono state distrutte la domanda interna e il nostro sistema industriale.
Questa recessione rischia di rimanere senza fine.
Il danno causato da questa crisi è quasi irreparabile. 
Dalla crisi finanziaria del 2008 l’Italia ha perso una quota di PIL incalcolabile e più del 25 % della sua produzione industriale è stata spazzata via in modo semi-permanente.
I dati ufficiali della disoccupazione intorno al 10 % non danno il quadro reale perché Istat considera occupato chi, durante la settimana di rilevazione, ha lavorato 1 ora.
Ma le statistiche nazionali non considerano le differenze esistenti fra le varie Regioni.
La disoccupazione è più bassa in quelle settentrionali, che sono integrate nella supply chain Europea.
Ora, siccome le grandi industrie emigreranno verso gli USA, la disoccupazione esploderà anche al Nord.
Ma nel Sud la situazione è catastrofica: in alcune sue parti stiamo parlando di tassi di disoccupazione al 60-70 %.
Una situazione assolutamente devastante.
L’Italia è caduta nella bestia che alimenta se stessa e l’architettura europea alimenta questo meccanismo.
Dopo l’annuncio dei recenti dati di crescita abbiamo visto un aumento dei tassi d’interesse.
Questo è l’opposto di ciò che dovrebbe accadere e è quello che succede nei “normali” paesi avanzati.
Di solito, quando la crescita rallenta le Banche Centrali riducono i Tassi d’interesse per consentire ai Governi di perseguire misure fiscali espansive e li aumentano nuovamente, a crescita conclamata, per impedire il surriscaldamento dell’economia.
Abbiamo quindi un coordinamento della politica monetaria e della politica fiscale.
Questo nella UE non succede perché la BCE è l'organo di politica monetaria di uno Stato che non è uno Stato, ma un'accozzaglia di Stati con caratteristiche completamente diverse e che quindi avrebbero bisogno di politiche completamente diverse.
Quando un paese dell’Eurozona si trova in difficoltà, o è in presenza di una turbolenza finanziaria o politica, i tassi d’interesse salgono alla faccia della solidarietà europea.
L'Italia è bloccata in questo meccanismo infernale che sembra fatto apposta per rovinarla.
Ormai il problema è talmente grande che non è più risolvibile restando all'interno degli assurdi paletti europei. 
Sono necessarie risorse finanziarie che non sono più reperibili usando il modello neoliberista dell'austerità e della scarsità.
Anche il governo che nel 2018 doveva essere di rottura con il passato (M5S-Lega) si è dimostrato da subito un governo lacchè della UE proponendo un bilancio un po' meno recessivo di quello del governo precedente. Nonostante questo Bruxelles ha respinto tale timido bilancio. 
Anche questo bilancio con deficit al 2.4 % (poi al 2,04%) prevedeva un avanzo primario, ovvero l’eccedenza delle entrate fiscali rispetto alle spese, nella migliore tradizione neoliberista che ha distrutto il nostro paese.
In seguito tali partiti, da antisistema (per nulla) si sono dimostrati essere un altro tentacolo del sistema stesso insieme a Fratelli D'Italia che conduceva la sua oppofinzione.
Tale oppofinzione ha portato questo partito di traditori al governo in perfetta continuità a tutte le accozzaglie precedenti.
Tutti gli studenti di economia sanno che il surplus di bilancio va controcorrente: significa che il Governo sta prendendo più denaro dall’economia di quanto ne stia mettendo. Ma anche la semplice proposta di prendere solo un po’ meno denaro, rispetto al precedente Governo, è stata accolta dalla malevola opposizione di tutte le Istituzioni dell’UE.
Dalla Commissione Europea alla BCE e fino ai Ministri delle Finanze dell’Eurogruppo, tutti si sono coalizzati contro l’Italia. Non è difficile immaginare come reagirebbero alla notevole espansione fiscale che sarebbe necessaria per porre fine alla crisi.
Qualsiasi paese che non faccia parte del nucleo centrale dell’Eurozona, se cercasse di sfidare le regole di Bilancio, riceverebbe lo stesso tipo di trattamento. Le potenze europee, inoltre, possono esercitare forti pressioni sulle banche di un determinato paese, o sulla sua capacità di finanziamento nel mercato dei capitali, per mantenerlo entro i limiti di spesa.
Nell’Eurozona, ovviamente, ci sono delle eccezioni, perché le regole sono politiche e non tecniche. I Governi che sono amichevoli con l’UE possono godere di una certa flessibilità, come ad esempio Macron in Francia.
Ma anche i Governi di centro-destra in Spagna hanno ricevuto un analogo trattamento.
L’euro, tristemente, non può essere conciliato con la democrazia e andrebbe "spianato" insieme alla UE che lo sostiene.
Sfortunatamente, è ormai chiaro che il Governo italiano non ha intenzione di sfidare seriamente l’architettura dell’Eurozona, nonostante la sua retorica euroscettica. L’Italia potrebbe rappresentare una seria sfida se lasciasse l’euro o se almeno minacciasse di farlo.
Ma il Governo non ha intenzione di fare alcuna delle due cose sia per volontà di chi lo comanda, sia per incapacità.
"Tre magistrati vorrebbero oggi diventare procuratore della Repubblica. Uno è intelligentissimo, il secondo gode dell’appoggio dei partiti di governo, il terzo è un cretino, ma proprio lui otterrà il posto. Questa è la mafia" - Giovanni Falcone
Non è che Giovanni Falcone voleva dire "massoneria" invece di "mafia"?
Ai posteri la sentenza.

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